Descrizione
Massenzio ha reso alla città di Roma la dignità smarrita e lavora per riportare il bacino del Mediterraneo al centro del potere politico e culturale.
Sogna un impero accogliente e saldo, fondato sul mos maiorum, teso allo splendore e dedito al miglioramento. Non è un compito facile, nei tempi bui in cui si trova a vivere, ma lui non si lascia certo intimorire. Massenzio infatti prende a modello e tiene a cuore i semidei, figli di donne mortali e divinità, che – tramite profonda morale e strenua lotta per superare i proprio limiti – raggiungono pienamente il divino. Lo ispirano figure come Asclepio, Ercole e come quel Cristo che lui vorrebbe inserire nella Pax Romana e che sua madre venera.
Ma l’impero è cambiato, si è fatto cupo e inquieto come il limes: il mondo in cui è cresciuto Costantino è così. Spietato, bellicoso, determinato a mantenere l’ordine e a imprimere una visione pragmatica e autoritaria allo stato, Costantino è l’opposto di Massenzio. Per chi governa non c’è spazio per sentimenti né tempo per la filosofia. Mille motivi rendono i due contendenti l’uno nemesi dell’altro, eppure sono due facce della lunga transizione verso un nuovo mondo che iniziò nel IV secolo. Dietro le quinte di questo scontro storico si muovono le passioni e i dolori degli uomini di ogni tempo, la loro speranza in un futuro migliore se non per sé per i loro discendenti.
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